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Juan Diego Flórez alla guida di un cast stellare nella nuova straordinaria produzione de Les Contes d’Hoffmann

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ROYAL BALLET & OPERA AL CINEMA MERCOLEDI 15 GENNAIO 2025 ORE 19:45

Il tenore Juan Diego Flórez, nei panni del tormentato poeta E.T.A. Hoffmann, canterà assieme a Ermonela Jaho, Olga Pudova e Marina Costa-Jackson in questa produzione acclamata dalla critica. Scoprila al cinema!

Il pluripremiato regista Damiano Michieletto dirige un cast stellare in una nuova produzione dell’onirica opera di Offenbach, Les Contes d’Hoffmann, in arrivo nei cinema di tutto il mondo mercoledi 15 gennaio 2025. Il tenore Juan Diego Flórez, nei panni del tormentato poeta E.T.A. Hoffmann, canterà assieme a Ermonela Jaho, Olga Pudova e Marina Costa-Jackson, che interpreteranno le tre amanti del protagonista. A completare il cast, Alex Esposito nella quadruplice parte del cattivo (Lindorf, Coppélius, Dr. Miracle, Dapertutto) e il mezzosoprano Julie nel ruolo en travesti di Nicklausse. Damiano Michieletto ha dichiarato: “Ho immaginato Les Contes d’Hoffmann come un viaggio nel tempo, uno sguardo sulle diverse età del protagonista – il bambino, il ragazzo, il giovane già disilluso – cui corrispondono le tre protagoniste femminili, Olympia, Antonia e Giulietta. Stella concludera la storia distruggendo le illusioni di Hoffmann come se, in qualche modo, lei stessa fosse il diavolo. Il poeta si ritroverà così solo con tutti i simboli del suo fantastico passato, che rappresentano il suo universo poetico.” ritrova in questa produzione il direttore Antonello Manacorda, con il quale ha collaborato alla recente nuova produzione di Carmen della Royal Opera House. La carriera del regista lo ha visto lavorare con i principali teatri d’opera del mondo, tra cui l’Opera e il Balletto Nazionale Olandese, il Teatro Real di Madrid, l’Opera di Francoforte, l’Opera di Parigi e il Festival di Glyndebourne. Il suo allestimento di Cavalleria rusticana/Pagliacci per la Royal Opera nel 2015 gli è valso un Olivier Award. Il team creativo comprende anche lo scenografo Paolo Fantin, la costumista Carla Teti, il lighting designer Alessandro Carletti e la coreografa Chiara Vecchi. Il resto del cast è composto da Christopher Mortagne (Andres / Cochenille / Frantz / Pitichinaccio); Vincent Ordonneau (Spalanzani); Alastair Miles (Crespel); Christine Rice (Musa della Poesia / Spirito della madre di Antonia); Jeremy White (Lutero) e gli artisti Jette Parker Grisha Martirosyan (Hermann / Schlemil) e Ryan Vaughan Davies (Natanaele). Il pubblico cinematografico potrà assistere a questo variopinto e visionario spettacolo mercoledi 15 gennaio 2025 alle 19:45, quando Les Contes d’Hoffmann sarà trasmesso, in versione registrata, nelle sale di tutto il mondo.

Al Teatro Galli arriva Magnifica presenza

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Nel mondo di Ozpetek, tra sogno, illusione e verità Al Teatro Galli da venerdì 10 a domenica 12 gennaio “Magnifica presenza”, trasposizione teatrale del film del regista turco. Sul palco tra gli altri Serra Yilmaz, Tosca D’Aquino, Erik Tonelli

Uno tra registi più amati del nostro cinema torna a mettersi alla prova con l’emozione del teatro portando sul palcoscenico l’adattamento di uno dei suoi successi sul grande schermo. Ferzan Ozpetek, in queste settimane nelle sale cinematografiche conDiamanti, riprende il percorso inaugurato con la trasposizione di Mine Vaganti e torna al Teatro Galli di Rimini con Magnifica presenza, in scena da venerdì 10 a domenica 12 gennaio (venerdì e sabato ore 21, domenica ore 16) Ozpetek dirige un cast di grandi interpreti come Serra Yilmaz, tra le attrici simbolo del regista turco, Tosca D’Aquino, Erik Tonelli (tra i protagonisti maschili di Diamanti), Toni Fornari, Luciano Scarpa, Tina Agrippino, Sara Bosi, Fabio Zarrella, che animano una commedia dove illusione e realtà, sogno e verità, amore e cinismo, cinema, teatro e incanto si mescolano e si fondono.
È la storia di Pietro (Federico Cesari), un giovane che si trasferisce a Roma con l’ambizione di diventare attore e che vede la sua nuova esistenza turbata da strane presenze, che solo lui può vedere; si tratta di una bizzarra compagnia teatrale con cui poi instaura un rapporto d’amicizia. Compatito dalla cugina Maria (Tosca D’Aquino), che cerca di guarirlo da queste continue allucinazioni, Pietro tenterà invece di andare a fondo della storia, cercando di capire le ragioni che trattengono nel presente questa sorta di fantasmi. Una storia tra sogno e realtà che offre al pubblico la possibilità di immergersi nella poetica di Ozpetek, regista che fa dell’eleganza, sensibilità e forte carica emotiva le chiavi della sua cifra stilistica.
Durata: 90 minuti, atto unico
Info: www.teatrogalli.it, tel. 0541 793811, biglietteriateatro@comune.rimini.it

 

ITACA – IL RITORNO

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Uberto Pasolini sfida l’Odissea con un adattamento cinematografico del poema epico di Omero reinterpretandone la storia

LA PELLICOLA NASCE DALLA PASSIONE PER L’EPICA DI OMERO DEL REGISTA UBERTO PASOLINI E DALLA VOLONTÀ DI QUEST’ULTIMO DI PORRE, ATTRAVERSO IL CINEMA, GIUSTIZIA AD UN RACCONTO SENZA TEMPO di un soldato in cammino nella via di ritorno verso la sua terra, sua moglie e suo figlio.
Itaca – il Ritorno, presentato alla Festa del Cinema di Roma e in anteprima mondiale al Toronto International Film Festival, reinterpreta e mette al centro della narrazione l’arrivo di Odisseo (Ralph Fiennes) a Itaca dopo vent’anni di assenza. Uberto Pasolini, che tralascia la parte che comprende sirene e ciclopi, segue lo sfortunato soldato nel suo viaggio di ritorno al regno di Itaca per riunirsi con sua moglie Penelope (Juliette Binoche) e suo figlio Telemaco (Charlie Plummer). Ciò che rimane è un regno circondato da pretendenti aggressivi che desiderano portare in sposa Penelope e controllare un’isola lasciata quasi in rovina; Odisseo ormai irriconoscibile e deperito, deve ritrovare la forza di riconquistare ciò che ha perso.
L’opera di Omero pone attenzione alle vicende della guerra e in un certo senso analizza tematiche che irrompono nel mondo di oggi, trasformando la narrazione in una storia attuale; la pellicola rivendica una parentesi di redenzione dalla guerra e il ricongiungimento dei personaggi a fine viaggio.
In tutto ciò si conservano i tratti iconici dell’Odissea lasciando spazio, allo stesso tempo, alla reinterpretazione di altre ricostruzioni infatti, molti dialoghi si ispirano a testi di interviste di reduci del Vietnam. Un’attenzione
particolare è stata fatta allo studio della psicologia dei personaggi dando vita ad una storia antica capace di inserirsi nel contemporaneo, troviamo infatti un padre la cui identità è distrutta dagli orrori della guerra, una moglie imprigionata nell’incertezza con l’unico scopo di proteggere il figlio e un giovane in continua ricerca del suo posto. La pellicola segna la terza collaborazione con la coppia di attori formata da Ralph Fiennes e Juliette Binoche dopo il Paziente Inglese e Cime Tempestose, entrambi grati di poter recitare nuovamente insieme. Ralph Fiennes, da poco sul grande schermo anche con il film Conclave diretto dalla regia di Edward Berger, dichiara di aver interpretato questo ruolo mettendo da parte ricerche storiche e utilizzando particolarmente l’immaginazione emotiva che lo ha aiutato ad empatizzare con il personaggio di Odisseo calandosi nei panni di un uomo tormentato, tornato a casa in una condizione mentale e fisica estenuante. La passione di Uberto Pasolini sviluppata per l’Odissea si pone ai tempi della sua infanzia, per il regista i personaggi che decide di portare sul grande schermo non sono solo personalità ma hanno un importanza più profonda infatti, sono delle persone che descrivono situazioni con il quale ci si può riconoscere, Pasolini, come lo stesso Odiseeo ha dichiarato di aver vissuto molto lontano dalla propria famiglia a causa del lavoro.

PROTAGONISTI RALPH FIENNES E JULIETTE BINOCHE DI NUOVO INSIEME SUL GRANDE SCHERMO

Regia: Uberto Pasolini
Cast: Ralph Fiennes, Juliette Binoche, Tom Rhys Harries, Charlie Plummer., Marwan Kenzari, Amir Wilson, Jamie Andrew Cutler, Claudio Santamaria, Moe Bar-El, Jaz Hutchins, Fabius De Vivo
Genere: Storico
Distribuzione: 01 Distribution

BABYGIRL

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Un dramma erotico ed onesto determinato a scoperchiare il reale desiderio di chi è prigioniero del proprio istinto esplorando la parte più intima e intrinseca di ognuno di noi

SONO LE DINAMICHE DI POTERE E CONTROLLO A PERVADERE IN TUTTO IL FILM, BABYGIRL, GUIDATO DALLA REGIA DI HALINA REIJN, delinea con prospettive disinibite nuove convenzioni Hollywoodiane.
Un dramma erotico che audacemente esplora il potere sessuale tra una donna di successo e un giovane ragazzo. Romy (Nicole Kidman) amministratrice delegata di un’azienda tecnologica a New York, madre di due figlie e sposata con un regista teatrale Jacob (Antonio Banderas), conosce Samuel un nuovo stagista assunto nell’azienda. L’incontro con lo spavaldo Samuel (Harris Dickinson), scoperchia l’intimo vaso di Pandora di Romy, trasformando la relazione clandestina dei due in un affare insidioso.
Babygirl è una danza pericolosa che la regista Reijn cuce con dedizione sui suoi personaggi, la perenne sensazione di rischio che la protagonista vive, in realtà, motiva la donna ad esplorare e conoscere il suo corpo, i suoi desideri.
Il dramma dell’infedeltà interroga e da vita alla parte più vulnerabile del personaggio di Romy, dove lasciandosi alle spalle il ruolo di madre perfetta, moglie perfetta e donna in carriera di successo può finalmente scoprire cosa in realtà ha sempre desiderato, esplorando la sua parte più intrinseca. La soggezione e l’imbarazzo nell’accettare ciò che eticamente è sbagliato, sconvolge l’equilibrio professionale e personale della protagonista ma allo stesso tempo, la guida verso un nuovo percorso di liberazione dalla paura della vergogna. Sicuramente una delle chiavi fondamentali ed essenziali che ha spinto la regista nella realizzazione di questa pellicola thriller è la volontà di portare sul grande schermo la ricerca profonda della donna con il proprio corpo, una libertà che ha punito molto spesso le donne per la loro indipendenza sessuale, Reijn inoltre ha dichiarato una passione per i thriller erotici degli anni ’80 e ’90 da cui è stata influenzata come ad esempio lo scandaloso Basic Instinct del regista Paul Verhoeven. Per contribuire alla realizzazione di un’ambiente confortevole, distruggendo diverse barriere che avrebbero potuto ostacolare la riuscita di Babygirl, la regista è stata affiancata da Lizzy Talbot, una coordinatrice d’intimità.
Vincitrice come migliore attrice alla Mostra del Cinema di Venezia e nominata ai Golden Globe, l’attrice e protagonista Nicole Kidman sta guadagnando, grazie alla sua interpretazione, molteplici recensioni positive; orgogliosa di aver partecipato alla realizzazione di Babygirl e di non aver avuto alcun dubbio nell’impersonare Romy, Nicole dichiara che il film si pone come pretesto per superare i propri tabù, per liberarsi dalle proprie ombre per parlare di segreti più profondi che custodiamo senza rinunciare all’affetto delle persone che amiamo.

BABYGIRL È UNA MONTAGNA RUSSA DI EMOZIONI CHE CAVALCA L’ONDA DELLE PROVOCANTI DINAMICHE DI POTERE E CONTROLLO. LA REGISTA HALINA REIJN PORTA SUL GRANDE SCHERMO IL TEMA CONTROVERSO DEL PIACERE FEMMINILE

Regia: Halina Reijn
Cast: Nicole Kidman, Harris Dickinson, Antonio Banderas, Jean Reno, Sophie Wilde, John Cenatiempo, Leslie Silva, Anoop Desai, Victor Slezak, Esther McGregor, Vaughan Reilly, Gabriela Torres
Genere: Thriller
Distribuzione: Eagle Pictures