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martedì, Aprile 29, 2025
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BABYGIRL

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Un dramma erotico ed onesto determinato a scoperchiare il reale desiderio di chi è prigioniero del proprio istinto esplorando la parte più intima e intrinseca di ognuno di noi

SONO LE DINAMICHE DI POTERE E CONTROLLO A PERVADERE IN TUTTO IL FILM, BABYGIRL, GUIDATO DALLA REGIA DI HALINA REIJN, delinea con prospettive disinibite nuove convenzioni Hollywoodiane.
Un dramma erotico che audacemente esplora il potere sessuale tra una donna di successo e un giovane ragazzo. Romy (Nicole Kidman) amministratrice delegata di un’azienda tecnologica a New York, madre di due figlie e sposata con un regista teatrale Jacob (Antonio Banderas), conosce Samuel un nuovo stagista assunto nell’azienda. L’incontro con lo spavaldo Samuel (Harris Dickinson), scoperchia l’intimo vaso di Pandora di Romy, trasformando la relazione clandestina dei due in un affare insidioso.
Babygirl è una danza pericolosa che la regista Reijn cuce con dedizione sui suoi personaggi, la perenne sensazione di rischio che la protagonista vive, in realtà, motiva la donna ad esplorare e conoscere il suo corpo, i suoi desideri.
Il dramma dell’infedeltà interroga e da vita alla parte più vulnerabile del personaggio di Romy, dove lasciandosi alle spalle il ruolo di madre perfetta, moglie perfetta e donna in carriera di successo può finalmente scoprire cosa in realtà ha sempre desiderato, esplorando la sua parte più intrinseca. La soggezione e l’imbarazzo nell’accettare ciò che eticamente è sbagliato, sconvolge l’equilibrio professionale e personale della protagonista ma allo stesso tempo, la guida verso un nuovo percorso di liberazione dalla paura della vergogna. Sicuramente una delle chiavi fondamentali ed essenziali che ha spinto la regista nella realizzazione di questa pellicola thriller è la volontà di portare sul grande schermo la ricerca profonda della donna con il proprio corpo, una libertà che ha punito molto spesso le donne per la loro indipendenza sessuale, Reijn inoltre ha dichiarato una passione per i thriller erotici degli anni ’80 e ’90 da cui è stata influenzata come ad esempio lo scandaloso Basic Instinct del regista Paul Verhoeven. Per contribuire alla realizzazione di un’ambiente confortevole, distruggendo diverse barriere che avrebbero potuto ostacolare la riuscita di Babygirl, la regista è stata affiancata da Lizzy Talbot, una coordinatrice d’intimità.
Vincitrice come migliore attrice alla Mostra del Cinema di Venezia e nominata ai Golden Globe, l’attrice e protagonista Nicole Kidman sta guadagnando, grazie alla sua interpretazione, molteplici recensioni positive; orgogliosa di aver partecipato alla realizzazione di Babygirl e di non aver avuto alcun dubbio nell’impersonare Romy, Nicole dichiara che il film si pone come pretesto per superare i propri tabù, per liberarsi dalle proprie ombre per parlare di segreti più profondi che custodiamo senza rinunciare all’affetto delle persone che amiamo.

BABYGIRL È UNA MONTAGNA RUSSA DI EMOZIONI CHE CAVALCA L’ONDA DELLE PROVOCANTI DINAMICHE DI POTERE E CONTROLLO. LA REGISTA HALINA REIJN PORTA SUL GRANDE SCHERMO IL TEMA CONTROVERSO DEL PIACERE FEMMINILE

Regia: Halina Reijn
Cast: Nicole Kidman, Harris Dickinson, Antonio Banderas, Jean Reno, Sophie Wilde, John Cenatiempo, Leslie Silva, Anoop Desai, Victor Slezak, Esther McGregor, Vaughan Reilly, Gabriela Torres
Genere: Thriller
Distribuzione: Eagle Pictures

10 GIORNI CON I SUOI

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Come conclusione della trilogia dei “dieci giorni”, questa volta Alessandro Genovesi presenta un film non con una, ma ben due famiglie, diametralmente opposte

Seguendo le orme di quello che un po’ aveva già fatto Riccardo Milani in “Come un gatto in tangenziale”, anche Genovesi vuole mostrarci le dinamiche quotidiane e gli stili di vita diversi di due famiglie che, all’apparenza, sembrano non avere nulla in comune. La “riccanza” (come la chiama Antonio) dei Rovelli, si scontrerà presto con la semplicità dei Paradiso.

La nordica austerità troverà un nemico nell’ invadente espansività del sud e tanti saranno i motivi di dissenso tra le due famiglie. Ma andiamo con ordine. La famiglia Rovelli, capitanata da una forte Valentina Lodovini e un apprensivo – quasi dispettoso – Fabio De Luigi è in partenza per la Puglia, dove la figlia maggiore Camilla (Angelica Elli) si trasferirà per frequentare l’università col suo nuovo fidanzato Antonio (Gabriele Pizzurro). Antonio è il primogenito della famiglia Paradiso, il cui padre si mostra alquanto estroverso e la cui moglie non sembra brillare di acume. Carlo (Fabio De Luigi) però non è ancora pronto a lasciar andare la sua primogenita, che considera ancora una bambina indifesa, soprattutto non si sente sicuro ad affidarla alle mani di quel ragazzo scapestrato, di cui non si fida per niente. Il padre così, decide di fare i bagagli e accompagnarla al sud dai “consuoceri”. Così, una volta arrivati nell’immensa masseria della famiglia Paradiso, immersa nel verde con tanto di piscina, Carlo non perde occasione per rendersi un ospite poco gradito, mostrandosi ostile e respingente. Tra furti, bugie, lego andanti in pezzi, fughe d’amore e moltissimi equivoci divertenti, i Rovelli e i Paradiso capiranno che, nonostante differenze e incomprensioni, sono ormai un’unica grande famiglia. La formula all’apparenza è nota e assai sfruttata, usata anche dal trio comico di Aldo, Giovanni e Giacomo nei film più recenti quali: “Il gran giorno” e “Odio l’estate”. Da un lato il nord, dall’altro il sud; una famiglia più impostata che si scontra con una realtà più semplice, le regole del settentrione che non si legano con l’eccessiva libertà del meridione. Un film insomma che non si è inventato nulla, ma che trova la sua originalità nella bravura di Genovesi e che nasconde un messaggio che vuole andare oltre al solito stereotipo tra nord e sud. È un film, questo, che parla di distanze, avvicinamenti, riavvicinamenti e accettazioni.

DOPO IL GRANDE SUCCESSO DEI PRIMI DUE SIMPATICI FILM, TORNANO LE ROCAMBOLESCHE AVVENTURE DELLA FAMIGLIA ROVELLI E DELLA FAMIGLIA PARADISO. SARÀ UNO SCONTRO O UN INCONTRO?

Regia: Alessandro Genovesi
Cast: Fabio De Luigi, Valentina Lodovini, Dino Abbrescia, Giulia Bevilacqua, Gabriele Pizzurro, Angelica Elli, Bianca Usai, Matteo Castellucci
Genere: Commedia
Distribuzione: Medusa

OH, CANADA – I TRADIMENTI

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Richard Gere, sempre magnetico, torna a collaborare con il regista di American Gigolo. Qui è un documentarista pronto a rivelare qualcosa di inconfessabile

SI TRATTA DI UN FILM PRESENTATO IN ANTEPRIMA AL FESTIVAL DI CANNES 2024 E DIRETTO DALL’AMATISSIMO REGISTA PAUL SCHRADER, figura chiave della New Hollywood e, tra le tantissime cose, anche sceneggiatore memorabile di un capolavoro quale Taxi Driver. Basato sul romanzo Foregone di Russell Banks, la storia raccontata in questo film segue Leonard Fife, un documentarista di una certa età interpretato dall’attore di Pretty Woman Richard Gere (già collaboratore di Schrader ai tempi di American Gigolo, 1980), che, in fin di vita, decide di rivelare alcune verità nascoste che riguardano il suo passato. Decide di dare sfogo a questi non detti durante un’intervista con un ex studente. Cosa ha fatto? In breve, è scampato dalla guerra del Vietnam con un subdolo escamotage e si è rifugiato in Canada, come suggerisce anche il titolo. “È stato un po’ spaventoso vedersi invecchiare, vedermi come sarò tra qualche anno. È una cosa davvero molto strana”, ha commentato Richard Gere lo scorso Maggio. Del film fanno parte anche la bellissima e bravissima icona di cult come Kill bill e Pulp Fiction Uma Thurman e Jacob Elordi, attore che ha messo tutti d’accordo sia nella serie tv Euphoria sia nel film Priscilla di Sofia Coppola in cui veste i panni di Elvis Presley. Sul suo lavoro in questo film ha commentato la Thurman: “Mi ha ricordato molto mio figlio, il che è stato fantastico. Mi osservava, ed è quello che avrei fatto io. Aveva un calore incredibile e una grande umiltà.
Ha lavorato sodo”. Per capire il grande consenso attorno a questo film bisogna guardare con occhio attento alla critica internazionale. Due esempi: Il The New Yorker ha descritto questo film come una riflessione complessa che intreccia confessione e redenzione, lodando la regia di Schrader per la sua capacità di fondere passato e presente attraverso flashback stratificati e una cinematografia innovativa.
Mentre Vulture ha sottolineato come il film rappresenti una meditazione profonda sul rimpianto, la verità e la condizione umana, con una narrazione che oscilla tra il presente e il passato di Fife, rivelando le sue lotte interiori.
Paul Schrader dopo aver contratto il COVID-19 e affrontato gravi problemi di salute, ha iniziato a riflettere profondamente sulla morte, sul momento ultimo sulla Terra, su cosa sarebbe poi successo. E queste riflessioni, insieme alla scomparsa del suo amico, lo scrittore Russell Banks, lo hanno motivato e spinto ad adattare il romanzo di Banks. Schrader ha così dichiarato: “Ogni volta che mi preparo a morire, ho una nuova idea”. Una curiosità: il regista aveva già portato sullo schermo un primo romanzo di Russell Banks, ovvero Affliction nel 1997.
Il film, pur essendo stato realizzato con un budget limitato, è ottimo. La sua sceneggiatura è interessante e ricca di snodi. Oh Canada è uno di quei film che, a fine proiezione, permette di portare riflessioni e suggestioni per oltre la sala cinematografica.

“OGNI VOLTA CHE MI PREPARO A MORIRE, HO UNA NUOVA IDEA”. PAROLA DI PAUL SCHRADER

Regia: Paul Schrader
Cast: Jacob Elordi, Uma Thurman, Richard Gere, Michael Imperioli, Kristine Froseth, Penelope Mitchell, Victoria Hill, Aaron Roman Weiner, Cornelia Guest, Dylan Flashner
Genere: Drammatico
Distribuzione: Be Water

EMILIA PÉREZ

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Ambientato nel Messico odierno, si tratta di uno dei film più importanti degli ultimi anni. Canzoni, coreografie e action rendono questa storia davvero speciale

Presentato al Festival di Cannes 2024, si è aggiudicato la statuetta per la migliore interpretazione femminile a tutto il cast. Destinato ad entrare nell’olimpo dei migliori film di tutti i tempi, ha alla regia Jacques Audiard (di cui ricordiamo Il profeta e Dheepan) a cui va il plauso per un film così originale, autentico che combina più generi, situazioni ed emozioni.
Già Miglior film agli EFA 2024, è in lizza tra per il Premio Oscar. Rita è un avvocato al servizio di un grande studio, più interessato a scagionare i criminali che a consegnarli alla giustizia. Un giorno riceve un’offerta del tutto inaspettata: aiutare un potente boss del cartello messicano della droga a ritirarsi dai suoi loschi affari e sparire per sempre.

L’uomo ha in mente di attuare il progetto su cui lavora da anni: diventare la donna che ha sempre sognato di essere. Insoddisfatta del suo lavoro, Rita decide di accettare l’incarico, ignara del fatto che questa scelta cambierà per sempre la vita di molti. “È fondamentalmente una storia di redenzione: cambiare sesso ti aiuta a vedere la violenza maschile sotto una luce diversa? Onestamente non credo. Magari il personaggio di Emilia ci crede davvero, ma resta comunque invischiato nella violenza”, ha raccontato Jacques Audiard in una lunga intervista. “È il percorso che la porta ad allontanarsi da questo ciclo di violenza che è virtuoso in sé”. Emilia Perez non è un semplice musical. È una vera opera lirica. Canzoni, coreografie, azione. Un miscuglio di cose che solo chi ha veramente il polso della situazione può far funzionare. In più il tema della transizione è raccontato in modo impeccabile. E sulla protagonista, l’attrice transgender Karla Sofìa Gascón (candidata anche ai Golden Globe), il regista ha detto: “Trovare qualcuno per il suo ruolo è stato più difficile. Ho incontrato diverse attrici transgender a Città del Messico, ma non riuscivo a trovare la persona giusta. Il problema, secondo me, è che la transizione rappresenta un momento talmente importante della loro vita che diventa prioritario e, anche se capisco bene che si tratta di qualcosa di straordinario, non deve diventare il fulcro della storia. Karla Sofía era un attore prima di diventare un’attrice e c’è una coerenza nel suo percorso che ha risolto il problema. È intelligente, ha una mente acuta, è piena di inventiva e ha un grande senso della commedia”.

Regia: Jacques Audiard
Cast: Zoe Saldana, Selena Gomez, Edgar Ramirez, Karla Sofía Gascón, Adriana Paz, James Gerard, Shiraz Tzarfati, Agathe Bokja, Marie-Elisabeth Robert, Stéphane Ly-Cuong, Eric Geynes, Anabel Lopez
Genere: Commedia, Musical, Poliziesco
Distribuzione: Lucky Red