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venerdì, Maggio 16, 2025
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THE SUBSTANCE

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Demi Moore è gigantesca in questo body horror femminista che è capace di prendere lo spettatore, accoglierlo, stravolgerlo, farlo ridere, avere paura e portarlo a riflettere su qualcosa di molto importante

RULLO DI TAMBURI. DEMI MOORE IN THE SUBSTANCE FA UNA DELLE MIGLIORI PERFORMANCE D’ATTRICE CHE VEDRETE IN QUESTA STAGIONE SUL GRANDE SCHERMO.
Del film, di lei e del suo ruolo ne parlano tutti sin dalla prima visione per addetti ai lavori al Festival di Cannes – svoltosi nel Maggio 2024. The Substance, diretto da Coralie Fargeat, è in sala con I Wonder Pictures ed è anche la scommessa più grossa della distribuzione di queste settimane.
La trama ufficiale del film recita: “Hai mai sognato una versione migliore di te? Sei sempre tu. Semplicemente, migliore, in ogni senso. Davvero. Devi provare questo prodotto rivoluzionario.
Si chiama “The Substance”. Ti cambia la vita. Genera una nuova versione di te.
Una versione più giovane, più bella, una versione perfetta. C’è solo una regola: vi dovete dividere il tempo. Una settimana sta alla vecchia versione di te. Quella dopo sta alla nuova. Sette giorni a testa.
Un equilibrio perfetto. Facile, no? Se rispetti l’equilibrio… cosa può andare storto?”. E mai descrizione è stata più sincera e veritiera.
Quello che per alcuni è già un cult del cinema contemporaneo è un body horror femminista che fa ridere, rabbrividire (nel verso senso del termine!) e riflettere.
E’ un film inatteso – e anche per questo sbalorditivo – in cui una donna, a tutti gli effetti una grande star – si trova messa all’angolo, sminuita, e prigioniera quindi di un grosso e pesante senso di inadeguatezza. Per i cultori del cinema The Substance, anche se in un modo del tutto differente, può essere considerato una sorta di La morte di fa bella 3.0. Da un lato l’ossessione per la forma perfetta, per l’apparenza e bellezza, dall’altro il tempo che passa, che trasforma il corpo, la mente e la percezione degli altri. In tutto questo il giudizio, la speculazione, la vibrante necessità di mettersi allo specchio e chiedersi: chi siamo stati e chi siamo diventati?
Come è intuibile, non manca la violenza in The Substance. Riguardo ciò la regista ha ammesso che nel film era necessaria, “una metafora emotiva e fisica, che gli uomini infliggono alle donne e che le donne infliggono a sé stesse nel perseguimento di ideali irrealistici di bellezza”. E ha aggiunto: “Non conosco nessuna donna che non abbia un disturbo alimentare o qualche altra cosa che faccia violenza ai loro corpi”. La sfida per Demi Moore è stata assai ardua e splendidamente superata – impossibile dimenticarla dopo la visione del film! – e l’attrice ha affermato che molto deve alla sua compagna di set, Margaret Qualley, che l’ha sempre fatta sentire a suo agio sul set. “Ho avuto accanto un’ottima partner con cui mi sentivo molto al sicuro. Ovviamente eravamo abbastanza vicine, nude, e in quelle circostanze abbiamo anche avuto molti momenti di leggerezza in merito a quanto fossero assurde quelle certe situazioni”, ha sottolineato l’attrice.
“Ma alla fine, si tratta semplicemente di indirizzare, al meglio la comunicazione e la fiducia reciproca. Un vortice di suoni, furia e sangue, anche grottesco, che devastano le nostre preoccupate ossessioni per la bellezza e l’immagine di sé…”.

Regia: Coralie Fargeat
Cast: Margaret Qualley, Dennis Quaid, Demi Moore, Hugo Diego Garcia, Joseph Balderrama, Oscar Lesage, Gore Abrams, Olivier Raynal, Vincent Colombe, Tiffany Hofstetter
Genere: Drammatico
Distribuzione: I Wonder Pictures

MEGALOPOLIS

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Francis Ford Coppola sfida l’ordine di un’esistenza utopica con Megalopolis e la sua visione di follia, eccesso e caoticità

Il regista de “Il Padrino” Francis Ford Coppola, dopo un assenza lunga 13 anni, torna alle redini del suo 26esimo film che prende il nome di “Megalopolis”. Il progetto concepito già a partire dagli anni ‘80, dopo ritardi e cancellazioni, è pronto a essere distribuito nelle sale italiane a partire dal 16 ottobre.
Presentato alla 77esima edizione del Festival di Cannes, le ambientazioni di Megalopolis richiamano un’America moderna con riferimenti evidenti all’antica Roma. E’ un film ricco di fantascienza che si fonde ad influenze classiche, una scelta sicuramente sagace data anche da una regia che pullula di riferimenti letterari e storici come William Shakespeare, Saffo, Siddhartha e Marco Aurelio.
La macchina da presa di Megalopolis costruisce un viaggio dove il passato si fonde con il presente e il futuro e dove si ha l’esigenza di soffermarsi sulle ferite della società di ieri e di oggi, sviscerando un argomento universale quello che mette in mostra le difficoltà di incontro tra vecchie e nuove tradizioni.
Adam Driver che veste i panni di Cesar Catalina, un architetto urbanistico, crea il Megalon uno strumento che gli permette di avere una visione futura e utopica delle città, in particolare modo di New York. La sua è un’idea che alla base vede una rivoluzione della vita dei cittadini ma che si scontra con quella del sindaco Cicero (Giancarlo Esposito) più conservatrice. Il tutto da vita ad una, se vogliamo definirla, storia di amore nei confronti di una città contesa dalla visione di due uomini differenti. Con un budget dichiarato che pesa 120 milioni di dollari raccolti anche dalla vendita di un pezzo del suo terreno vinicolo, Coppola in Megalopolis omaggia persino un cinema passato con riferimenti stilistici che ricordano, come da lui stesso dichiarato, diversi film come “Cabiria” (Giovanni Pastrone), “Quarto Potere”(Orson Welles), “Cesare e Cleopatra”(Gabriel Pascal) e tanti altri.
Cosa aspettarci da questo nuovo progetto? Considerando il fatto che abbiamo a che fare con uno dei maestri del cinema le aspettative sono alte, è un film che porta caratteristiche ambiziose e intriganti, dove la narrazione può mostrare delle incongruenze, la critica stessa non è stata alle volte positiva, ma per gli amanti del cinema e del regista di “Apocalypse Now” è sicuramente un film da non perdere.

Regia: Francis Ford Coppola
Cast: Adam Driver, Dustin Hoffman, Giancarlo Esposito, Aubrey Plaza, Nathalie Emmanuel,
Shia LaBeouf
Genere: Drammatico, Fantascienza
Distribuzione:Eagle Pictures

The Apprentice

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Un film che ha osato e si destreggia tra polemiche e denunce mettendo in mostra un determinato sistema basato da dinamiche tra potenti

Il controverso personaggio di Donald Trump viene raccontato, a partire dal 17 ottobre, in “The Apprentice” il film biografico diretto da Ali Abbassi (Holy Spider) con Sebastian Stan che veste i panni dell’ex presidente e Jeremy Strong in quelli del suo consigliere fidato Roy Cohn. Il biopic, ambientato nell’America a cavallo tra gli anni ’70 e i primi anni ’80, tenta di analizzare la vita tanto discussa e chiacchierata di Donald Trump a partire dagli inizi della sua carriera in campo immobiliare seguendone la sua ascesa. Il regista, che intitola il film in riferimento all’ex reality show statunitense co-prodotto dallo stesso Donald Trump, pone la sua versione satirica di quest’ultimo accendendone la curiosità del pubblico. Al centro della narrazione non troviamo solo il chiacchierato tycoon ma soprattutto il suo incontro con una figura di grande influenza, quella dell’avvocato Roy Cohn, il quale ha contribuito fortemente a formare il carattere del futuro Presidente degli Stati Uniti d’America. Viene messo in mostra un iniziale Donald Trump goffo e insicuro che si adatta ad un prepotente sistema americano, facendoci conoscere un personaggio diverso di quello a cui siamo abituati.
Presentato in anteprima al festival di Cannes, a poche settimane dalle elezioni elettorali, il biopic accolto in gran parte positivamente dalla critica, si è trovato al centro di diverse polemiche.
Alcune parti infatti, non sono state viste di buon occhio dal team dell’ex presidente definite piene di menzogne.
In particolare modo si fa riferimento ad una scena dove il protagonista inveisce contro la sua attualmente ex moglie Ivana. La donna infatti ha lanciato accuse di aggressione a Trump nel 1989 ritirandole nel 2015.
Tra i contrariati persino il portavoce della campagna elettorale di Donald Trump, Steven Cheung che aveva annunciato di bloccare la distribuzione del film negli Stati Uniti essendo un ostacolo ai voti elettorali.

Regia: Ali Abbasi
Cast: Sebastian Stan, Jeremy Strong, Maria Bakalova, Martin Donovan, Emily Mitc hell (II) Genere: Biografico
Distribuzione: Bim Distribuzione

Joker – Folie À Deux

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Chi è Arthur Fleck? E da dove viene la sua musica interiore?”. È questo che Todd Phillips e gli sceneggiatori si sono chiesti pensando al sequel di Joker

Il Joker di Todd Phillips ha rivoluzionato il modo di vedere rappresentati al cinema un certo tipo di personaggi.
Ha reso il cinecomic una vera punta di diamante anche per gli autori più sofisticati senza però, in alcun modo, snaturare, storia, dimensioni e caratteristiche. “Quando lavoravamo a Joker nel 2018 non avremmo mai immaginato che avrebbe toccato corde così profonde nel pubblico di tutto il mondo”, ha dichiarato il regista. “Con Joaquin avevamo parlato di un sequel, ma mai seriamente, finché non abbiamo assistito alle reazioni che la storia di Arthur stava provocando.
Sapevamo che per farne un seguito dovevamo superare noi stessi: volevamo creare qualcosa di folle e temerario come lo stesso Joker. Con Scott Silver abbiamo quindi scritto una sceneggiatura che approfondiva ulteriormente l’idea di identità. Chi è Arthur Fleck? E da dove viene la sua musica interiore?”.
Sei anni dopo quel film – che ha ricevuto consensi di stampa e pubblico in ogni dove iniziando il suo viaggio proprio alla Mostra del Cinema di Venezia – arriva dal 2 ottobre, nelle sale italiane, il sequel dal titolo Joker: Folie à deux.
La storia continua da dove si era interrotta e quindi con Joker che, messo in manette, sta contando la sua pena in un carcere psichiatrico prima della sentenza definitiva. La new entry in questo secondo capitolo, dedicato ad uno dei supercriminali più famosi della storia dei fumetti – in particolare della DC Comics – e arcinemico del Cavaliere Oscuro per eccellenza, è la cantautrice e attrice Lady Gaga. Icona della musica e della moda, che non ha bisogno di alcuna presentazione, qui è Harley Quinn, la donna che conquista il cuore malato, lacerato, stordito di Joker.
“Direi che lavorare con Joaquin è stato molto facile”, ha affermato Lady Gaga. “Mi sono divertita molto ed è stata un’esperienza completamente diversa da tutte quelle che ho fatto in passato con un attore.
È una persona incredibilmente aperta e libera”. In Joker: Folie à deux vediamo e godiamo di un Joaquin Phoenix incredibile, con un lavoro sul corpo e sulla voce ancora più profondo, sentito e anche sofferto, mentre Lady Gaga, unica in qualsiasi cosa faccia, veste i panni di un personaggio chiave ma al servizio del protagonista, c’è ma non diventa predominante, sta un passo indietro eppure brilla in ogni momento. E Todd Phillips ha scelto di giocare, di farlo usando più generi cinematografici, dal cartoon al musical, tentando l’impossibile: creare qualcosa di altro, di diverso, di sbalorditivo. C’è davvero riuscito? La risposta spetta
ora al pubblico, vero sovrano dei film e del cinema.

Regia: Todd Phillips
Cast: Joaquin Phoenix, Lady GaGa, Zazie Beetz, Brendan Gleeson, Catherine Keener, Harry Lawtey, Jacob Lofland, Gattlin Griffith, Bill Smitrovich, Slaine, Mike Houston, Troy Metc alf, G.L. McQueary, Jimmy Smagula
Genere: Azione, Drammatico
Distribuzione: Warner Bros Italia