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Romeo e Giulietta del Royal Ballet arriva nelle sale il 20 marzo 2025

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La più grande storia d’amore di tutti i tempi arriva sul Grande Schermo con il balletto Romeo e Giulietta del Royal Ballet

 

Arriverà sul grande schermo giovedi 20 marzo 2025, in diretta dal Royal Ballet and Opera di Londra, Romeo e Giulietta con la coreografia di Kenneth MacMillan. La celebre tragedia shakespeariana dei due giovani amanti sventurati segnati da un tragico destino, trasformata in un affascinante balletto, approderà in oltre 900 cinema di tutto il mondo, con i Primi Ballerini del Royal Ballet, Fumi Kaneko e Vadim Muntagirov, che incarneranno con grazia ed emozione i ruoli eponimi di Romeo e Giulietta, regalando al pubblico un’interpretazione intensa e coinvolgente. Il balletto Romeo e Giulietta nella straordinaria produzione di Kennett MacMillan, considerata un capolavoro moderno fin dalla sua prima rappresentazione con Vadim Muntagirov e Margot Fonteyn nel 1965, celebra proprio nel 2025 il suo 60° anniversario. Arricchito dalla straordinaria partitura di Sergej Prokof’ev, che include l’iconica Danza dei Cavalieri, e impreziosito dalle evocative e vivaci scenografie di Nicholas Georgiadis, questo balletto regala un’esperienza cinematografica imperdibile per il pubblico di tutto il mondo.

 

Arriva sul grande schermo un concerto spettacolare dalla band da 98 milioni di album venduti

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Dall’iconico teatro di Los Angeles al cinema solo il 27, 28, 29. marzo gli Imagine Dragons in concerto con la “Los Angeles Film

 

Gli Imagine Dragons, 98 milioni di album venduti e 240 miliardi di stream totali, arrivano al cinema da Los Angeles con un attesissimo evento speciale solo il 27, 28, 29 marzo (apertura prevendite dal 12 febbraio). Nell’iconico contesto dell’Hollywood Bowl, la celebre band vincitrice di un GRAMMY® ha dato vita a un eccezionale collaborazione con la Los Angeles Film Orchestra per eseguire i suoi più grandi successi e le nuove hit in testa alle classifiche. Durante un concerto di quasi due ore, la band ha fuso il suo sound esplosivo e catartico con splendidi e complessi arrangiamenti sinfonici, eseguiti sul palco da oltre 40 musicisti. L’evento, ripreso nell’autunno del 2024, ha permesso a molti giovani fan di partecipare per la prima volta a un concerto in cui la band è affiancata da un’orchestra e ha regalato agli appassionati di lunga data una serata indimenticabile. La scaletta ha incluso reinterpretazioni di brani leggendari degli Imagine Dragons come Radioactive, Demons e Believer, culminando in un gran finale con spettacolari fuochi d’artificio che hanno portato a una sorprendente chiusura.

 

LE ASSAGGIATRICI

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Sopravvivenza e sacrificio. Una storia che, tratta dalle pagine dell’omonimo romanzo di Rosella Postorino, è destinata ad avere un grande successo internazionale

Il mio corpo aveva assorbito il cibo del Führer, il cibo del Führer mi circolava nel sangue. Hitler era salvo. Io avevo di nuovo fame”. Si tratta di una delle frasi più note del romanzo Le assaggiatrici di Rosella Postorino, Vincitore del Premio Campiello 2018, edito da Feltrinelli, che il regista Silvio Soldini (Pane e tulipani, Cosa voglio di più e Il colore nascosto delle cose) dirige per il grande schermo.
La storia riportata ne Le assaggiatrici, in anteprima come film d’apertura del Bif&st di Bari, ha riscosso un notevole interesse internazionale. Siamo nell’autunno 1943. La giovane Rosa, in fuga da Berlino colpita dai bombardamenti, raggiunge un piccolo paese isolato vicino al confine orientale. Qui è dove vivono i suoceri e dove il marito, impegnato al fronte, le ha scritto di rifugiarsi in attesa del suo ritorno.
Rosa scopre subito che il villaggio, apparentemente tranquillo, nasconde un segreto: all’interno della foresta con cui confina, Hitler ha il suo quartier generale, la Tana del Lupo. Il Führer vede nemici dappertutto, essere avvelenato è la sua ossessione. Una mattina all’alba Rosa viene prelevata, assieme ad altre giovani donne del villaggio, per assaggiare i cibi cucinati per lui. Divise tra la paura di morire e la fame, le assaggiatrici stringeranno tra loro alleanze, amicizie e patti segreti. Rosa, la berlinese, fatica a farsi accettare. Ma quando finalmente vince la diffidenza verso di lei, accade qualcosa che la farà sentire in colpa. Un ufficiale delle SS, contro ogni razionalità e a dispetto di sé stessa, risveglia in lei l’amore. O forse il semplice bisogno di sentirsi viva, nonostante tutto.
Quando è uscita la notizia che Le assaggiatrici sarebbe diventato un film per il cinema, la scrittrice ha così commentato: “Sono molto curiosa di vedere la mia Rosa Sauer in carne e ossa, è sempre entusiasmante quando una storia prende corpo in una forma diversa”. La storia prende spunto dalla vicenda di Margot Wölk, che nel 2012, all’età di 95 anni, alla fine della sua vita, ha confessato di essere stata da giovane un’assaggiatrice di Hitler.
La donna, insieme ad altre coetanee, doveva ogni giorno e per tre volte al giorno, sfiorare la morte per accertarsi che quel cibo non fosse avvelenato.
Margot Wölk è l’unica tra loro ad essere sopravvissuta alla fine della guerra.

PAURA E AMORE, DOLORE E DESIDERIO.
TUTTO IL NECESSARIO PER RESTARE UMANI.
AL CINEMA LA VICENDA DI MARGOT WÖLK E DELLE ALTRE. LE GIOVANI ASSAGGIATRICI DEI PASTI DI ADOLF HITLER

Regia: Silvio Soldini
Cast: Elisa Schlott, Max Riemelt, Alma Hasun, Emma Falck, Olga von Luckwald, Thea Rasche, Berit Vander, Kriemhild Hamann
Genere: Drammatico
Distribuzione: Vision Distribution

A DIFFERENT MAN

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Identità e pregiudizio. Sebastian Stan è Edward, giovane aspirante attore dal volto sfigurato che nel film, affiancato da Adam Pearson, affronta solitudine e metamorfosi

“QUESTO FILM MI HA PORTATO A FARE QUALCOSA DI COMPLETAMENTE DIVERSO DAL SOLITO”, HA DICHIARATO SEBASTIAN STAN, ATTORE ASSAI POPOLARE NEI PANNI DI BUCKY BARNES, IL SOLDATO D’INVERNO, NELL’UNIVERSO MARVEL

EDWARD, UN ASPIRANTE ATTORE CON IL VOLTO SFIGURATO, DEFORMATO DA UNA PATOLOGIA, SI SOTTOPONE A DELLE OPERAZIONI CHIRURGICHE CON L’INTENTO E IL DESIDERIO DI INIZIARE UNA NUOVA VITA, diventando però successivamente ossessionato da un suo collega, Oswald, con un problema fisico simile. Da un lato Sebastian Stan e dall’altro Adam Pearson. A different man, presentato in Concorso alla Berlinale 2024, vede alla regia l’americano Aaron Schimberg e, come si può intuire, concentra tutta la sua essenza sul tema della maschera, dell’apparenza, del mostruoso e dell’accettazione di sé. Adam Pearson, che soffre di neurofibromatosi e ha condotto importanti battaglie contro il pregiudizio in generale, ha portato questa storia, in parte la sua, anche a teatro, e riguardo il focus dell’inclusione ha così commentato: “Sarebbe stato facile fare di questo film un manifesto, ma il pubblico è più intelligente di quanto si creda. Un buon film cambia i pensieri per un giorno, un grande film cambia i pensieri per tutta la vita. E quello di Aaron Schimberg è un grande film”.
Sin dalla prime scene A different man rivela allo spettatore una grande solitudine di fondo, coprotagonista in ogni momento del film. Sì, Edward è un attore deformato ma a renderlo ancora più solo sono la città, New York, troppo caotica e colma, e il suo mestiere, in un certo senso più pretenzioso e grande di lui. Il suo volto è sfigurato ma questo non disturba chi gli sta accanto, né tanto meno lo spettatore che si trova coinvolto dal suo carattere, dalla sua fisicità, dai suoi movimenti.
Cosa che accade anche proprio alla sua vicina di casa, Ingrid (Renate Reinsve), scrittrice di teatro e seduttrice seriale, che è attratta da lui o quantomeno non sembra provare quella repulsione a cui Edward è spesso esposto in luoghi pubblici come la metropolitana o per strada.
Quando un team di medici gli propone una cura sperimentale con la promessa che il suo volto cambierà del tutto Edward accetta e abbraccia questa metamorfosi.
Si isola in un modo diverso, vivendo il “cambio di pelle”, la trasformazione e diventa affascinante, attraente, un nuovo lui. Meraviglioso ma irriconoscibile.
E quando sul suo cammino si ripresentano Ingrid e uno spettacolo che ricorda la sua vita precedente, Edward non è più lo stesso. A conquistare il cuore e l’anima di Ingrid, del pubblico e del film è Oswald, che nonostante la sua fisicità non comune trasmette a tutti calore, passione, sincerità. “Sebbene appartenga a tutti coloro che l’hanno realizzato, A Different Man rimane estremamente personale per me, e anche se non è Moby Dick, ci sono alcuni sentimenti
e idee che ho espresso in questo film che ho desiderato condividere per gran parte della mia vita”, ha sottolineato Aaron Schimberg.

Regia: Aaron Schimberg
Cast: Sebastian Stan, Renate Reinsve, Adam Pearson, Owen Kline, Marc Geller, Lawrence Arancio, Eleanore Pienta, John Keating, Neal Davidson, Miles G. Jackson, Juney Smith, Michelle Santiago, Trenton Hudson, Christopher Spurrier, Sergio Delavicci, Billy Griffith
Genere: Thriller
Distribuzione: Lucky Red