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venerdì, Aprile 25, 2025
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La Città Proibita, il nuovo film di Gabriele Mainetti, un capolavoro di respiro internazionale. Arti marziali, storia d’amore, dramma e commedia.

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Terzo film di Gabriele Mainetti che dopo Lo chiamavano Jeeg Robot e Freaks Out continua a sorprendere il pubblico con un film del tutto inaspettato

Da una parte, una misteriosa ragazza asiatica, di nome Mei, arrivata a Roma in cerca della sorella scomparsa. Una ragazza particolare, che parla italiano, ma capisce il romano.
Dall’altra, il cuoco Marcello e sua mamma Lorena, che portano avanti il ristorante di famiglia tra gli incombenti debiti del padre Alfredo, fuggito con un’altra donna. Quando i loro destini si incrociano, Marcello e Mei combattono in stile “Kill Bill” – antichi pregiudizi culturali e terribili nemici, tra cui un Marco Giallini che ricorda il Mr. Wolf di Harvey Keitell de “Le iene”.

 

Si tratta di un’avventura in cui non mancano combattimenti, scontri con coltelli affilati e lotte corpo corpo, mentre personaggi si perdono dentro un lato inaspettato della città, fatto di persone senza scrupoli, criminali, assassini, pregiudizi e diversità. “La città proibita” è un’opera che sembra collocarsi come ennesimo tassello di un puzzle che Gabriele Marinetti sta piano piano componendo. Dopo un inadeguato supereroe di borgata, istrionico e affascinante, e dopo il circo Mezzapiotta di “Freaks Out”, ambientato nel 1943, prosegue questo filone narrativo in cui fantasia e realtà action si mescolano al fine di mandare un messaggio. È una storia di come si possano superare le barriere, anche grazie a un’amicizia che, magari, non sarebbe neanche nata se entrambi i due personaggi non si fossero trovati in difficoltà e avessero avuto bisogno di un aiuto reciproco.

Un film in cui le atmosfere alla Tarantino e l’animo borgataro si incontrano e si alleano per combattere l’odio e vendicare l’amore

Regia: Gabriele Mainetti
Cast: Enrico Borello, Yaxi Liu, Marco Giallini, Sabrina Ferilli, Chunyu Shanshan, Luca Zingaretti, Sheena Hao, Daniela Glasgow
Genere: Azione, Commedia
Distribuzione: PiperFilm

LEE MILLER

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Coraggiosa e determinata, sul grande schermo la storia della fotografa che ha documentato gli orrori del nazismo

NOTA DIRETTRICE DELLA FOTOGRAFIA, LA STATUNITENSE ELLEN KURAS, GIÀ COLLABORATRICE DI SPIKE LEE, MICHEL GONDRY E MARTIN SCORSESE, firma la regia di un film biopic dedicato alla vita di una delle più grandi fotografe del secolo scorso, Elizabeth Lee Miller (Poughkeepsie, 23 aprile 1907 – Chiddingly, 21 luglio 1977). Il film, interpretato e prodotto da Kate Winslet (Titanic, Se mi lasci ti cancello, The Reader), è ispirato all’opera Le molte vite di Lee Miller scritta da Antony Penrose, figlio della Miller (di cui veste i panni l’attore Alexander Skarsgård) e di Sir Roland Penrose.
Determinata, indipendente, libera Lee Miller, dopo un inizio negli anni ‘30 come modella e musa di vari artisti, è diventata fotografa di guerra decisa e coraggiosa.
Non solo i suoi scatti, realizzati in momenti di orrore, sono da considerarsi a tutti gli effetti documenti di Storia ma il suo atteggiamento, il suo modo di pensare e lavorare, ha riscritto e ridefinito il ruolo delle donne nella fotografia e nel reportage di guerra. “Solo perché qualcuno è coraggioso non significa che non abbia paura. È stato così per Lee Miller e ne ha anche scritto”, ha commentato Kate Winslet. “È molto importante nell’interpretare donne forti come lei che venga mostrata ogni sfumatura dell’essere umano, ogni sua singola emozione. E lei ne ha vissute e sperimentate molteplici.
Allo stesso modo, era importante per noi mostrare quanto compassionevole, calorosa e affettuosa fosse. Sì, era una donna molto compassionevole e una grande sostenitrice delle altre donne. E cosa fondamentale, non odiava in alcun modo gli uomini”.
Contraria e refrattaria alle regole del patriarcato, Lee Miller con l’obiettivo della sua macchina fotografica ha immortalato la sofferenza delle vittime innocenti del regime hitleriano: unica fotografa donna riuscita a documentare la liberazione dei campi di concentramento di Dachau e Buchenwald. E anche se film riguarda il passato, in quanto racconta il tempo dell’ascesa totalitaria al potere di Adolf Hitler, quella che il pubblico vedrà sul grande schermo è una storia non lontana dall’attualità. Una storia che rischia in parte di ripetersi in tutto il mondo. “Penso che questo film riguardi molto l’oggi. Siamo sull’orlo di un enorme sconvolgimento politico, viviamo la possibilità che l’autoritarismo possa prendere il sopravvento”, ha affermato Ellen Kuras. “Penso che possiamo guardare questo film attraverso la lente attuale e dire, ‘dobbiamo essere consapevoli di quali sono le conseguenze’. Dobbiamo essere
consapevoli di ciò che può accadere e avere più occhi aperti, anche perché abbiamo la Storia da guardare come esperienza. Spero che le persone possano vedere questo film anche attraverso questa lente”.
Una curiosità: Lee Miller è il primo lungometraggio con la regia Ellen Kuras che però ha già diversi progetti alle spalle da regista riguardanti però la serialità, tra questi alcuni episodi di The Umbrella Academy, Ozark, Catch-22 e Inventing Anna. Lee Miller Coraggiosa e determinata, sul grande schermo la storia della fotografa che ha documentato gli orrori del nazismo.

Regia: Ellen Kuras
Cast: Kate Winslet, Josh O’Connor, Alexander Skarsgård, Andrea Riseborough, Andy Samberg, Marion Cotillard, Noémie Merlant, Samuel Barnett, James Murray (IV), Enrique Arce, Arinzé Kene
Genere: Biografico
Distribuzione: Vertice360

MICKEY 17

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Distopico, attuale, ben oltre la clonazione. Bong Joon-ho con questo film si ricollega a tematiche affrontate in Snowpiercer. Protagonista Robert Pattinson

Tutti ne parlano e non potrebbe essere altrimenti.
Etica della clonazione, dilemmi morali, grande attualità storica e politica. Mickey 17, il nuovo film sci-fi diretto da Bong Joon-ho è imperdibile! Presentato di recente alla 75esima edizione della Berlinale, si tratta di un film di fantascienza che non rinuncia in alcun modo all’aspetto umano. Protagonista è Robert Pattinson. Bong Joon-ho, a sei anni da Parasite, ancora una volta, con il suo cinema e con la sua visione riesce a realizzare un unicum.
In parte adattamento del romanzo di Edward Ashton, Mickey 17 conduce lo spettatore nel futuro, nel 2054. La Terra ormai priva di ogni opportunità è vista con distacco e disinteresse, e chi può tenta una migrazione interstellare. Qui ci sono schiavi e padroni, esecutori e capi. A governare, come sempre e ancor di più, sono i potenti. Se da un lato c’è Mickey, dall’altro c’è Kenneth Marshall, politico fallito in cerca di nuova vita su un pianeta freddo, gelido, inospitale, abitato da strane creature.
Mickey altro non è che uno uomo disperato che per sfuggire a terribili usurai accetta di divenire una cavia, di morire più volte e di essere continuamente ristampato. “Mickey 17 prova a processare chi è, a capire per cosa è stato creato, e quando arriva il numero 18 deve capire perché a differenza dei suoi predecessori è sopravvissuto”, dice Pattinson in conferenza stampa.
Seppur la storia si concentra su Mickey 17 e sulla sua ricerca, è proprio il personaggio di Kenneth Marshall a catturare l’attenzione.
Interpretato da Mark Ruffalo, come detto dallo stesso regista: “è un mix di tutti i più orrendi leader che abbiamo oggi, o che abbiamo avuto”. Bong Joon-ho accanto a lui crea e mette un altro personaggio, una First Lady iconica e bizzarra: “Toni Collette rende tutto ancora più ridicolo e mostruoso”.
E aggiunge: “Tutti i dittatori hanno questo strano charme: possono essere i peggiori esseri umani ma quando sono di fronte ad una folla sanno come comportarsi. Diventano seduttivi, affascinanti, sanno come intrattenere le persone. Questo rende tutto più pericoloso, siamo sempre a rischio”. Mickey 17 è un racconto a tratti distopico. Una grande metafora dell’umanità che passa attraverso la scienza. C’è la migrazione, il controllo della mente umana, la dittature e tutte le sbavature, defezioni, mostruosità e orrore che ne derivano.
Attenzione però, la rivoluzione può sempre arrivare!

Regia: Bong Joon-ho
Cast: Robert Pattinson, Naomi Ackie, Steven Yeun e i candidati all’Oscar® Toni Collette e Mark Ruffalo
Genere: Fantascienza
Distribuzione: Warner Bros. Pictures

“Anora” di Sean Baker è il Miglior film dell’anno agli Oscar 2025. Vincono Adrien Brody, Zoe Saldana, Kieran Culkin e Mikey Madison. Delusione per “Emilia Perez” e Demi Moore

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Anora trionfa con 5 statuette, il film su un’improbabile storia d’amore realizzata con “soli” 6 milioni di dollari. Oscar sfumato per Isabella Rossellini e Timothée Chalamet

Alla 97esima edizione degli Academy Award, il grande vincitore della serata è stato Sean Baker. Il regista di Anora ha vinto quattro statuette: miglior regia, miglior sceneggiatura originale e miglior montaggio, già Palma d’Oro a Cannes. Si tratta della prima volta nella storia degli Oscar per un singolo regista.

C’è stata gloria anche per The Brutalist, 3 Oscar miglior attore protagonista, fotografia e colonna sonora. Clamorosa la batosta subita da Emilia Perez che con 13 nomination e i favori di molti pronostici porta a casa soltanto 2 Oscar. Per quanto riguarda gli interpreti, Adrien Brody, in The Brutalist di Brady Corbet, ha vinto l’Oscar come miglior attore per la seconda volta nella sua carriera (dopo il Pianista), Mikey Madison, ha vinto come miglior attrice nella pellicola Anora, mentre Kieran Culkin ha vinto nella categoria miglior attore non protagonista per la sua interpretazione nella dramedy A Real Pain di Jesse Eisenberg. Infine, Zoe Saldaña, favorita, si è confermata la migliore attrice non protagonista del 2025.

 

Il miglior film internazionale a sorpresa è Io sono ancora qui di Walter Salles, è la prima volta per un film Brasiliano. Grande sconfitto A Complete unknown. Conclave vince soltanto per la sceneggiatura non originale mentre a Wicked e Dune: Parte Due vanno i premi tecnici. Paul Tazewell vince per i migliori costumi in Wicked, diventando il primo nero a ricevere questo riconoscimento, un passo significativo verso la diversità e l’inclusione nel cinema. Premio Oscar per la miglior canzone va a El Mal da Emilia Perez. Morgan Freeman ha ricordato Gene Hackman, “questa settimana la nostra comunità ha perso una leggenda e io un amico”.

 

Ecco tutti i vincitori 

Miglior film

  • Anora
  • The Brutalist
  • A Complete Unknown
  • Conclave
  • Dune – Parte 2
  • Emilia Perez
  • I’m Still Here
  • Nickel Boys
  • The Substance
  • Wicked

Miglior regia

  • Sean Baker, Anora
  • Brady Corbet, The Brutalist
  • James Mangold, A Complete Unknown
  • Jacques Audiard, Emilia Perez
  • Coralie Fargeat, The Substance

Miglior attrice protagonista

  • Cynthia Erivo, Wicked
  • Karla Sofia Cascon, Emilia Perez
  • Mikey Madison, Anora
  • Demi Moore, The Substance
  • Fernanda Torres, I’m Still Here

Miglior attore protagonista

  • Adrien Brody, The Brutalist
  • Timothée Chalamet, A Complete Unknown
  • Colman Domingo, Sing Sing
  • Ralph Fiennes, Conclave
  • Sebastian Stan, The Apprentice

Miglior film straniero

  • I’m still here
  • The girl with the needle
  • Emilia Perez
  • The seed of the sacred fig
  • Flow

Miglior attrice non protagonista

  • Monica Barbaro, A Complete Unknown
  • Ariana Grande, Wicked
  • Felicity Jones, The Brutalist
  • Isabella Rossellini, Conclave
  • Zoe Saldana, Emilia Perez

Miglior attore non protagonista

  • Yura Borisov, Anora
  • Kieran Culkin, A Real Pain
  • Edward Norton, A Complete Unknown
  • Guy Pierce, The Brutalist
  • Jeremy Strong, The Apprentice

Miglior sceneggiatura originale

  • Anora
  • The Brutalist
  • A Real Pain
  • September 5
  • The Substance

Miglior sceneggiatura non originale

• A Complete Unknown

  • Conclave
  • Emilia Perez
  • Nickel Boys
  • Sing Sing

Miglior fotografia

  • The Brutalist
  • Dune — Parte 2
  • Emilia Perez
  • Maria
  • Nosferatu

Miglior montaggio

  • Anora
  • The Brutalist
  • Conclave
  • Emilia Perez
  • Wicked

Miglior sonoro

  • A Complete Unknown
  • Dune – Parte 2
  • Emilia Perez
  • Wicked
  • The Wild Robot

Miglior scenografia

  • The Brutalist
  • Conclave
  • Dune – Parte 2
  • Nosteratu
  • Wicked

Migliori costumi

  • A Complete Unknown
  • Conclave
  • Gladiator I|
  • Nosteratu
  • Wicked

Migliore canzone

  • El Mal, Emilia Perez
  • The Journey, The Six Triple Eight
  • Like a Bird, Sing Sing
  • Mi camino, Emilia Perez
  • Never too late, Elton John: Never too late

Miglior colonna sonora

  • The Brutalist
  • Conclave
  • Emilia Perez
  • Wicked
  • The Wild Robot

Migliori effetti speciali

  • Alien: Romulus
  • Better Man
  • Dune – Parte 2
  • Kingdom of the Planet of the Apes
  • Wicked

Miglior film d’animazione

  • Flow
  • Inside Out 2
  • Memoir of a snail
  • Wallace & Gromit: Vengeance Most Fowl
  • The Wild Robot

Miglior corto animato

• Beautiful men

  • In the shadows of the cypress
  • Magic candies
  • Wander to wonder
  • Yuck!