Al Pacino compie 80 anni, una vita di donne ma nessuna moglie. Gli amori del grande premio Oscar

 

Nato ad Harlem il 25 aprile 1940, il premio Oscar, volto di personaggi indimenticabili del cinema, uomo dai tanti eccessi (alcolista per reggere il successo è perfino finito in carcere per il possesso illecito di armi), ha tre figli e vanta una lista infinita di amori. Però non si è mai voluto sposare

Ha detto no anche a donne che gli hanno regalato i suoi tre figli, ovvero l’insegnante di recitazione Jan Tarrant e Beverly D’Angelo. A lui, come legami sentimentali, sono associati grandi nomi come quello di Madonna, di Jill Clayburgh, di Tuesday Weld ma anche di Marthe Keller e Diane Keaton una attrice con la quale ha girato la trilogia de Il padrino.

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L'attore, regista e produttore cinematografico statunitense  è Considerato uno dei migliori interpreti della storia del cinema, Al Pacino è stato nominato 9 volte al Premio Oscar, vincendolo nel 1993 per il ruolo del tenente Frank Slade in Scent of Woman - Profumo di donna. Altre interpretazioni che hanno segnato la carriera dell'attore sono state quella del gangster Michael Corleone nella trilogia de Il padrino, di Tony Montana in Scarface, di Carlito Brigante in Carlito's Way, di Benjamin "Lefty" Ruggiero in Donnie Brasco e del sindacalista Jimmy Hoffa in The Irishman. Citare tutte le pellicole alle quali l'attore ha preso parte sarebbe impossibile ma, oltre a quelle già nominate, meritano sicuramente una menzione particolare film come Serpico, Quel pomeriggio di un giorno da cani, Dick Tracy, Americani, Heat - La sfida, Insider - Dietro la verità, L'avvocato del diavolo, Ogni maledetta domenica, Insomnia e Sfida senza regole.

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Classe 1940, figlio di Rose Gerardi e Salvatore Al­fred Pacino, infanzia difficile segnata dall’abbandono del padre (quando aveva solo 2 anni), un’adolescenza vissuta in strada dopo aver lasciato la scuola a soli 16 anni, Al Pacino trovò nel teatro l’ancora di salvezza. Sui palcoscenici dei teatrini sconosciuti di New York fece l’incontro «magico», quello con Francis Ford Coppola, che gli regalò il ruolo chiave della sua carriera: il boss Michael Corleone nel Padrino. «Ho fatto quattro provini per quella parte», ha raccontato. «Non volevano prendermi perché non avevo esperienza.Anche Francis Ford Coppola, che mi aveva chiamato dopo avermi visto recitare a teatro, cominciava ad avere qualche dubbio. Alla

fine però mi ingaggiarono. Girammo quel film in fretta e furia per paura di essere licenziati». Il successo fu enorme. E dopo arrivarono una sfilza di personaggi entrati nella storia del cinema: dal mafioso cubano Tony Montana in Scarface al poliziotto italoamericano Frank Serpico in Serpico, passando per Carlito Brigante in Carlitòs way e Benjamin Ruggiero in Donnie Brasko.

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