Ha segnato non solo un’epoca ma l’intera storia del cinema americano.

Gli anni '60: dal premio Oscar al successo di "Indovina chi viene a cena?"

Nel 1958 ottiene addirittura un premio BAFTA, l’Orso d’argento al Festival di Berlino e una candidatura agli Oscar per la sua interpretazione in La parete di fango, film capolavoro di Stanley Kramer. Cinque anni dopo diventa il primo afroamericano che vince l’ambita statuetta in qualità di miglior attore protagonista (oltre a un Golden Globe e un Orso d’argento) con il film I gigli del campo di Ralph Nelson. Nello stesso anno sposa la ballerina Juanita Hardy da cui avrà quattro figli e da cui divorzierà nel 1965. In questi anni viene chiamato a interpretare il nero “buono” e che riesce a farsi strada in una società americana sconvolta dalle uccisioni dei due fratelli Kennedy, di Malcom X e di Martin Luther King.

Nel 1967 Poitier raggiunge la fama internazionale con "Indovina chi viene a cena?" in cui recita nel ruolo del fidanzato di una ragazza bianca. Ruolo che lo renderà celebre soprattutto per la frase: “Tu sei mio padre ed io sono tuo figlio. Ti voglio bene, te ne ho sempre voluto e te ne vorrò sempre. Ma tu ti consideri ancora un uomo di colore, mentre io mi considero un uomo”. Sempre nel 1967 diventa il primo attore nero a lasciare la sua impronta nel cemento del Grauman's Chinese Theatre di Los Angeles e recita come protagonista ne La calda notte dell'ispettore Tibbs, film che ottiene ben 5 premi Oscar. Seguiranno, poi, due sequel:Omicidio al neon per l'ispettore Tibbs (1970) e "L'organizzazione sfida l'ispettore Tibbs" (1971). Nel 1969 conosce l'attrice canadese Joanna Shimkus che sposerà nel 1976 e da cui ha due figli. Sempre nel ’69 gli viene assegnato il premio Henrietta Award come migliore attore mondo.

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