Niente da fare invece per i due film italiani in concorso: “Another End” di Piero Messina e “Gloria!” di Margherita Vicario

L’Orso d’Oro per il miglior film della 74ª edizione del Festival cinematografico di Berlino è andato a Dahomey della regista Mati Diop.

La giuria internazionale presieduta dall’attrice premio Oscar Lupita Nyong’o e composta da Brady Corbet, Ann Hui, Christian Petzold, Albert Serra, Jasmine Trinca e Oksana Zabužko

 

L’Orso d’oro per il miglior film della 74ª edizione del Festival cinematografico di Berlino è andato al documentario “Dahomey” della regista franco-senegalese Mati Diop. L’opera della cineasta 41enne è incentrata sulle questioni sollevate dal ritorno in Africa delle opere d’arte saccheggiate.

L’Orso d’argento “Grand Jury Prize” della Berlinale è andato a “Traveller’s need” del sudcoreano Hong Sangsoo, mentre quello della Giuria a “L’Empire” del francese Bruno Dumont che, sul palco, ha ringraziato facendo parlare un software di traduzione vocale del suo telefonino dato che sa poco l’inglese.

L’Orso di argento per la Migliore regia è stato assegnato al dominicano Nelson Carlos De Los Santos Arias per il film “Pepe”, sull’ippopotamo dello zoo privato del re del narcotraffico Pablo Escobar.

Il premio per la migliore performance protagonista è andato a Sebastian Stan in “Different Man” e quello per l’interprete non-protagonista a Emily Watson in “Small Things Like These” di Tim Mielants. Nell’annunciarlo, Jasmine Trinca ha lanciato un appello per una tregua a Gaza dicendo “cease fire now”.

L’Orso d’argento per la migliore sceneggiatura è andato al tedesco Matthias Glasner per “Sterben”, e quello per l’eccezionale contributo artistico a Martin Gschlacht per la cinematografia del film austriaco-tedesco “Des Teufels Bad”.

Niente da fare invece per i due film italiani in concorso: “Another End” di Piero Messina e “Gloria!” di Margherita Vicario. I due titoli hanno suscitato comunque notevole interesse per le loro tematiche decisamente originali e lo stile diverso dalle logiche più convenzionali di tante altre produzioni nostrane.

 

Di seguito i premi della Berlinale 2024:

Orso d’oro: Dahomey di Mati Diop
Orso d’argento premio della giuria: L’Empire di Bruno Dumont
Orso d’argento, gran premio della giuria: A Traveler’s Needs di Hong Sang-soo
Orso d’argento per il miglior regista: Nelson Carlos De Los Santos Arias per Pepe
Orso d’argento per la miglior interpretazione da protagonista: Sebastian Stamper A Different Man
Orso d’argento per la miglior interpretazione da non protagonista: Emily Watson per Small Things Like These
Orso d’argento per la migliore sceneggiatura: Dying di Matthias Glasner
Orso d’argento per il miglior contributo artistico: Martin Gschlacht, direttore della fotografia di The Devil’s Bath

Premi della giuria internazionale dei cortometraggi:

Orso d’argento per il miglior corto: Remains of the Hot Day (Re tian wu hou) di Wenqian Zhang
Orso d’oro per il miglior corto: An Odd Turn (Un movimiento extraño) di Francisco Lezama

Premi della giuria Encounters:

Premio speciale della giura: The Great Yawn of History di Aliyar Rasti e Some Rain Must Fall di Qiu Yang (Ex aequo)
Miglior regista: Juliana Rojas per Cidade; Campo 
Miglior film: Direct Action di Guillaume Cailleau e Ben Russell

GWFF Best First Feature Award: Cu Li Never Cries di Pham Ngoc Lan
Miglior documentario: No Other Land di Basel Adra, Hamdan Ballal, Yuval Abraham, Rachel Szor

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