Una poesia cinematografica che potrebbe fare le scarpe agli Oscar persino ai favoriti Mank e Nomadland.

Una storia semplice, a prima vista, ma che semplice non è

 il film di Lee Isaac Chung, prodotto tra gli altri da Brad Pitt. Si tratta del film che sta facendo discutere il pubblico e la stampa americana, in particolare dopo le nomination agli Oscar 2021, tra tutte quella come Miglior Film. Minari ha la maggior parte dei dialoghi in coreano e non inglese, e per questo motivo secondo alcuni non può essere considerato un film americano. Eppure, è il più americano di tutti: per storia, messaggio e inclusione. Minari ha debuttato al Sundance Film Festival nel gennaio 2020 e da quel momento ha preso parte a tantissime manifestazioni americane conquistando tutti.

Anni '80: Jacob e la sua famiglia, immigrati sudcoreani stanchi di sopravvivere grazie a lavori come il sessaggio dei polli, si trasferiscono dalla California all'Arkansas. Jacob vuole avviare una coltivazione in proprio e rivendere i prodotti del suo lavoro nelle grandi città. La sua ambizione richiede enormi sacrifici e la moglie Monica è sempre meno disposta a concederne, specie per le complicazioni cardiache del figlio David. Pur di mantenere la famiglia unita Jacob accetta che si trasferisca da loro la suocera, Soonja: a differenza di Jacob, la donna è rimasta ancorata alle tradizioni coreane e si dimostra tutto fuorché corrispondente all'immagine tradizionale della nonna.

Il film Minari non è ancora uscito nelle sale italiane, date le chiusure dovute alla situazione pandemica. Al momento è disponibile in streaming sono negli USA. Per restare aggiornati sulla data d’uscita in Italia, seguiteci su Primafila Magazine

 

     Candidato a 6 premi Oscar

  • Miglior Film 
  • Miglior Regista a Lee Isaac Chung
  • Miglior Attore Protagonista a Steven Yeun
  • Miglior Attrice Non Protagonista a Yoon Yeo-jeong
  • Miglior Sceneggiatura Originale a Lee Isaac Chung
  • Miglior Colonna Sonora a Emile Mosseri.

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